Nuvoleazzurre

Cominciamo con la scheda tecnica. Vitola di Galera Robusto (IS): 5 x 55, Capa: Habano ecuadoriano, Capote: Olor domenicano, Tripa: Corojo, colombiano, Rollato a mano, Long Filler.
Il sigaro è nato nel 2011 insieme al Royal Challenge.

Risulta a volte difficile separare la parte emotiva de quella obbiettiva; questo sigaro pone proprio questa difficoltà tanto coinvolge nella fumata, appaga i sensi, rapisce il cuore.

La presentazione è superlativa una foglia colore maduro uniforme, oleosa al tatto e solcata dai fisiologici disegni delle venature; il riempimento è omogeneo e pressando il sigaro appare compatto.
L’esame olfattivo lascia già sorpresi e non si finirebbe di annusare il piede ed il corpo del manufatto; profumi di legni antichi, di vecchia sagrestia; misti a cuoio e caffè.
Una particolarità i tabacchi utilizzati per produrre il manufatto sono tutti invecchiati almeno tre anni.

L’accensione è da effettuarsi necessariamente con un lungo fiammifero, anzi due; le foglie devono tostare bene prima di produrre la brace e quando nata ci si accorgerà che è di qualità superiore.

I primi puff ci portano in bocca un fumo secco, ma dolce. Il carattere del sigaro si svela solo dopo un pochino, quando la combustione è divenuta ottimale e la temperatura si è assestata.
Cosa ci regala nel primo tercio? Sentori di caffè, di legno e di caramello, mentre le spezie, delicate si apprezzano al meglio al retronasale. Le spezie in particolare sono dolci tipo noce moscata. Il fumo secco, mai oppressivo.
Ma il tiraggio; ad onta della costruzione compatta il sigaro ha una capacità inspiratoria davvero stupefacente. La forza anche questa ci sorprende in quando media.
E’ difficile restare con la mente concentrati sulla scheda di degustazione, mentre si inspirano queste boccate sublimi, come è difficile restare sull’orchestrazione quando si ascolta un brano di musica perfetto nella sua costruzione.

Il secondo tercio è discreto nella sua manifestazione, si spostano i sapori, il caramello si porta in disparte mentre si fa prevalente il caffè aggiunto al legno, il fumo secco diventa cremoso, mai aspro. Ho provato a maltrattare il sigaro arroventando il braciere con tirate continue da tossicomane, niente non cambia, ti perdona; è un signore di alto rango e sa che potrebbe capitare fra le mani, anzi labbra di un neofita.
Al retronasale alle spezie prima citate si affianca discreto l’incenso.

Si prosegue rapiti ed ammaliati, entrando in uno stato meditativo completo e cosi compare l’ultimo tercio, caratterizzato da un viraggio sul cuoio, legno e caffè; le note caramellate salutano, poiché l’evoluzione fisiologica del sigaro non lascia spazio alla dolcezza; così al retronasale compare, per me finalmente, il pepe, quello rosso.

Ci si accorge che è trascorso il tempo, quasi 90 minuti in compagnia di un prodotto superiore, e tanto è signore che sa regalarci un ultima emozione, nel finale compaiono sapori di cacao e uva passa.

La tristezza di lasciare il sigaro è mitigata dal fatto di avere un altro in humidor pronto a farci compagnia.
Il prodotto è meditativo ed adatto anche al fumatore che voglia fare il salto di qualità, anche se quello esperto saprà coglierne l’intima essenza contemplativa.
Come accostamento ha trovato, a mio parere la perfezione col caffè fatto nella mia vecchia napoletana.

Il voto 99/100.