Nuvoleazzurre

Costruire un sigaro dal diametro grande e che sia buono è facile, riuscire a creare un prodotto ottimo e dal diametro stretto è un’arte.

Un po’ di storia.
Melanio Oliva coltiva il suo primo tabacco a Pinar Del Rio, a Cuba nel 1886, ma la coltivazione venne sospesa a causa della guerra di indipendenza di Cuba.
Finita la guerra Melanio riprende il suo lavoro ed il figlio Hipolito Oliva nel 1920 prese il timone dell’azienda. Ma appena  a Cuba si insediò il governo comunista il mercato del tabacco subì un duro colpo. Figlio di Hipolito Gilberto Oliva decise di spostare la coltivazione di tabacco: non fu facile tanto che viaggiò da un paese all’altro: Honduras, Panama, Messico e persino nelle Filippine. Alla fine si stabilì in Nicaragua. Oggi Gilberto, insieme con la sua famiglia, è divenuto il più grande produttore di sigari del Nicaragua. [fonte: http://www.lubinski.it/cigars-tobacco/?page_id=271]

Scheda tecnica. Origine: Nicaragua; centro di produzione: Tabolisa; formato: Lancero (IS); largo: 175 mm; cepo: 38 mm ; capa: Nicaragua Habano Sun Grown; capote: Nicaragua; tripa: Jalapa Valley Ligero; tripa lunga; forza: Media

Ci troviamo innanzi ad un manufatto eccellente, il colore colorado, uniforme, liscio e setoso, giustamente oleoso, dall’ottimo riempimento.
A crudo pelle e tostato ci inebriano, appagano e solleticano il palato spingendo senza indugio a degustarlo. Cosa che è difficile in quanto saremo così appagati da volare subito come in un sogno.
Si accende subito ed in modo uniforme. Alle prime boccate il fumo è giustamente asciutto, fresco e siamo avvolti dalle sensazioni di erba secca, di cacao e caffè, mantenuto in bocca e “masticato”, il fumo regala anche sentori di pelle. Il retronasale è morbido.
Il tiraggio è perfetto, non lasco, né serrato, perfetto.
Il sigaro continua così per parecchio tempo, senza mai stufare, anzi acquisendo carattere.

Il secondo tercio si rivela per la nota pepata che si aggiunge, un bel pepe nero, di quelli antichi, e per il caffè che prende il sopravvento sul cacao.
Il fumo asciutto, non stanca e non annoia mai.
Continuando è come essere al primo appuntamento con la donna tanto desiderata, osservarla, parlare e finalmente poter essere con lei, così puff dopo puff ci facciamo inebriare dalle varie tonalità di aromi che si rivelano uno ad uno, puff a puff.

Pur senza cambi eclatanti ci si avvia al terzo tercio dove il legno, e le erbe secche ritornano più prepotenti, mai ruffiane, ma decise, la forza, quella rimane sempre media.
Non scaldare mai il braciere, il sigaro se la prenderà a male e vi abbandonerò con un aspro fastidioso. Non c’è bisognio di forzare mai la fumata, il sigaro e lungo e si deve poter godere affondo. Ti seduce e bisogna stare al suo gioco.
Quando pensi di aver sentito tutto ecco che ti regala l’ultimo dono, inaspettato essendo al finale erbe aromatiche riempiono la bocca, regalando un orgasmo sensoriale inaspettato, ma piacevole.
Rischiando di scottare le labbra lasciamo questo prodotto di alta manifattura.

Non può essere assente in un Humidor e se non i è mai fumato un Lancero, questo è il modo migliore per avvicinarsi a tale vitola.
Accortezza dall’acquisto alla fumata più resta in humidor e più si esalteranno le note sensoriali.

A chi è dedicato? Verrebbe da dire a tutti, non essendo complesso nella sua evoluzione, ma certamente il fumatore più esperto saprà cogliere quei particolari che al profano potranno sfuggire, pur restandone conquistato.

Prodotto ottimo a cui un 99/100 è più che meritato. 

Con cosa trova il connubbio ideale? Col caffè appena fatto filtrare dalla "napoletana".